Rifugio Santa Croce di Lazfons

Il più alto luogo di pellegrinaggio in Europa a 2.296 metri di altitudine

La storia

Il rifugio originale fu costruito all'inizio del XIX secolo come semplice ospizio.


I pellegrini avrebbero dovuto trovare, lassù a 2.300 metri sul livello del mare, un posto modesto per rimanere in pellegrinaggio.

Nel 1850, il fabbricato purtroppo bruciò fino alle sue fondamenta. Dal momento che il pellegrinaggio, tuttavia, continuava a necessitare di un riparo dalla pioggia, non solo per interesse del Club Alpino in Alto Adige, ma anche di quello dell'arcivescovo del Vicariato Generale di Trento, è iniziata la ricostruzione.

A causa della mancanza di fondi, alla fine il Comune di Lazfons ha potuto garantire una ricostruzione solo di una modesta casetta, che finalmente dovette essere rimossa dopo la prima guerra mondiale. Ma fino alla fine degli anni '40 non è accaduto nulla riguardo alla necessità di recupero del rifugio, vuoi per la rinnovata mancanza di denaro, ma anche per il successivo scoppio della seconda guerra mondiale.

Dopo essere stata usata solo dai pastori come stalla per il riposo del bestiame, fu rifatta nel 1947 a causa della rovina del pavimento. Il Comune di Lazfons non era disposto a prendersi cura di un nuovo edificio, quindi l'allora parroco Bartolomeo Terzer decise di acquistare le rovine della casetta e iniziare la ricostruzione con il consenso della comunità di Lazfons.

Panoramablick vom Latzfonserkreuz

Alla fine i molti volontari che hanno portato i materiali di costruzione a mano, il legno e le donazioni hanno permesso la riapertura del rifugo durante l'estate del 1952. Da allora, il rifugio Santa Croce di Lazfons non solo ha molti pellegrini ed escursionisti, ma anche un gran numero di ospiti.

 

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